Progetto TITAN - Mk.I (Turboventola serie HP)
OGGETTO:
Studio di una turboventola ad elevate prestazioni.
OBIETTIVI:
Riduzione del consumo di risorse non rinnovabili.
PROBLEMATICA AFFRONTATA:
Dare continuità al macro obiettivo di progettazione ecocompatibile dei ventilatori a motore imposto a livello comunitario tramite il REGOLAMENTO (UE) 327/2011 recante le modalità di applicazione della DIRETTIVA 2009/125/CE dal Parlamento Europeo.
FINALITÀ:
Il programma TITAN è un progetto pilota destinato alla verifica della fattibilità di rotanti ad elevate prestazioni per ventilatori centrifughi (singolo stadio – con punto di lavoro è situato nell’area corrispondente alle alte portate e pressioni), economicamente competitive rispetto alle attuali presenti mercato.
Allo stato attuale, infatti, gran parte dei ventilatori centrifughi sono costretti a funzionare a regime di rotazione superiore al loro ottimale e, per contro, le soffianti sono costrette a funzionare al di sotto del loro regime di rotazione ottimale. Ciò fa sì che entrambi i macchinari risultino da, un punto di vista puramente tecnico/economico, soluzioni inefficienti.
Il programma TITAN è diviso in generazioni; la prima, denominata MK.I, ha come obiettivo la prototipazione e la sperimentazione di 4 rotanti con rapporto di compressione via via crescente (HP – High Pressure, VHP Very High Pressure, UHP: Ultra High Pressure e SUHP: Super Ultra High Pressure); la seconda, denominata Mk. II, ha come obiettivo l’ottimizzazione della tecnica costruttiva della rotante si da ridurre al minimo il ricorso all’uso di macchinari speciali.
Il vantaggio derivante dall'uso di una geometria di derivazione dalle turbomacchine e indubbio giacché dalla riduzione sia della vorticità, che delle aree di ristagno nei canali palari, deriva un forte incremento delle prestazioni specifiche.
DURATA DEL PROGETTO: 12 mesi
STATO: COMPLETATO.
PIANO DI LAVORO SEGUITO:
Il progetto è passato attraverso un'analisi preparatoria, svolta tramite un modello di ORDINE"0" (modello a parametri concentrati), che ha portato alla realizzazione di un prototipo utilizzabile sia quale piattaforma per l'approfondimento della metodica progettuale che quale strumento per l'acquisizione delle competenze specifiche relative ai processi produttivi in relazione ai materiali.
Dallo studio contestualizzato del prototipo sono emersi i benefici di 1° livello (potenzialità applicative e vantaggio competitivo associato), i punti di forza e debolezza, gli ambiti di sfruttamento, il costo specifico ed il ritorno industriale del componente in studio.
La terza fase ha visto l'asservimento dell'esperienza maturata con il prototipo e delle informazioni ottenute con lo studio contestualizzato, alla fluidodinamica computazionale (CFD) per la modellizzazione finale del gruppo “rotante-voluta”.
RISULTATI FINALI:
Il percorso seguito ha portato alla realizzazione di un esemplare fattibile e funzionale di turboventola che, oltre ad essere massima espressione dello stato dell'arte è, nel mercato dei produttori di ventilatori industriali, un indubbio elemento dall'elevato contenuto innovativo.
OGGETTO:
Modellazione Fluidodinamica di un induttore di flusso a geometria fissa di prima generazione. .
OBIETTIVI DEL PROGETTO:
Riduzione del consumo di risorse non rinnovabili.
PROBLEMATICA AFFRONTATA:
Dare continuità al macro obiettivo di progettazione ecocompatibile dei ventilatori a motore imposto a livello comunitario tramite il REGOLAMENTO (UE) 327/2011 recante le modalità di applicazione della DIRETTIVA 2009/125/CE dal Parlamento Europeo.
FINALITÀ:
Il progetto KRIOS Mk.I si pone quale acceleratore dell'uso di tecniche avanzate per la progettazione, prototipazione e sperimentazione di componenti passivi di turbomacchine.
Proposito è la diminuzione del consumo energetico attraverso la riduzione della coppia fluidodinamica all'albero del rotore in virtù del miglioramento del flusso all'imbocco del rotore stesso.
Allo stato attuale, infatti, gran parte dell'energia resa disponibile alla girante è perduta in vorticosità primaria e secondaria (o parassita) a seguito dei bruschi gradienti di pressione prodotti dal non ottimale angolo di approccio delle particelle di fluido alla palettatura della rotante.
Il vantaggio della soluzione rappresentata dall'uso di induttore statorico di flusso è indubbio giacché dalla minimizzazione del termine corrispondente all'effetto assoluto dell'equazione del lavoro euleriano della turbomacchina, deriva un forte incremento delle prestazioni specifiche.
DURATA DEL PROGETTO: 3 mesi
STATO: COMPLETATO
PIANO DI LAVORO SEGUITO:
Il progetto è passato attraverso un'analisi preparatoria, svolta tramite un modello di ORDINE"0" (modello a parametri concentrati), che ha portato alla realizzazione di un prototipo pilota utilizzabile sia quale piattaforma per l'approfondimento della metodica progettuale che quale strumento per l'acquisizione delle competenze specifiche relative ai processi produttivi in relazione ai materiali.
Dallo studio contestualizzato del prototipo sono emersi i benefici di 1° livello (potenzialità applicative e vantaggio competitivo associato), i punti di forza e debolezza, gli ambiti di sfruttamento, il costo specifico ed il ritorno industriale del componente in studio.
La terza fase ha visto l'asservimento dell'esperienza maturata con il prototipo pilota e delle informazioni ottenute con lo studio contestualizzato, alla fluidodinamica computazionale (CFD) per la modellizzazione finale dell'elemento.
RISULTATI FINALI:
Il percorso seguito ha portato alla realizzazione di un esemplare fattibile e funzionale di induttore statorico di flusso di prima generazione.
Progetto KRIOS Mk.II
OGGETTO:
Modellazione Fluidodinamica di un induttore di flusso a geometria fissa di seconda generazione.
OBIETTIVI DEL PROGETTO:
Riduzione del consumo di risorse non rinnovabili.
PROBLEMATICA AFFRONTATA:
Dare continuità al macro obiettivo di progettazione ecocompatibile dei ventilatori a motore imposto a livello comunitario tramite il REGOLAMENTO (UE) 327/2011 recante le modalità di applicazione della DIRETTIVA 2009/125/CE dal Parlamento Europeo.
FINALITÀ:
Il progetto KRIOS Mk.II ha come proposito l'individuazione e la sperimentazione di induttori statorici di flusso dalla geometria più spinta rispetto alla versione Mk.I.
Introdurre uno svergolamento nelle pale dell'induttore consente infatti di ottimizzare l'angolo di approccio delle particelle di fluido alle palette della rotante, lungo il bordo di attacco di quest'ultime.
L'induttore statorico risulta costruttivamente poco più complesso del suo predecessore ma detto onere è ampiamente ripagato dall'incremento di efficienza fluidodinamica che ne deriva per la rotante.
DURATA DEL PROGETTO: 6 mesi
STATO: COMPLETATO
PIANO DI LAVORO SEGUITO:
Il progetto è partito dall'analisi dei dati ricavati dalla sperimentazione condotta sull'induttore statorico di flusso KRIOS Mk.I ed terminato con una meticolosa e sistematica attività di inviluppo dei triangoli di velocità in corrispondenza di diversi punti del bordo di attacco delle palette della girante.
Il lavoro svolto ha reso possibile lo sviluppo di un modello computerizzato utile quale piattaforma per la progettazione di specifici induttori statorici di flusso per turboventole, ovverosia ottimizzati, sia per quel che concerne la geometria della rotante, che per quel che concerne il suo punto di lavoro.
Lo studio dei i dati raccolti e l'analisi modelli derivanti dalla piattaforma di progettazione, ha fatto emergere, a seguito di una decisa contestualizzazione con le competenze aquisite grazie al progetto KRIOS Mk.I in merito ai processi produttivi in relazione ai materiali, i benefici di 1° livello (potenzialità applicative e vantaggio competitivo associato), i punti di forza e debolezza, gli ambiti di sfruttamento, il costo specifico ed il ritorno industriale del componente.
RISULTATI FINALI:
Il percorso seguito ha portato alla realizzazione di un esemplare fattibile e funzionale di induttore statorico di flusso di seconda generazione.
Progetto KRIOS Mk.III
OGGETTO:
Modellazione Fluidodinamica di un induttore di flusso a geometria variabile di prima generazione.
OBIETTIVI DEL PROGETTO:
Riduzione del consumo di risorse non rinnovabili.
PROBLEMATICA AFFRONTATA:
Dare continuità al macro obiettivo di progettazione ecocompatibile dei ventilatori a motore imposto a livello comunitario tramite il REGOLAMENTO (UE) 327/2011 recante le modalità di applicazione della DIRETTIVA 2009/125/CE dal Parlamento Europeo.
FINALITÀ:
DURATA DEL PROGETTO: 2 mesi
STATO: COMPLETATO
PIANO DI LAVORO SEGUITO:
RISULTATI FINALI:
Progetto KRIOS Mk.IV
OGGETTO:
Modellazione Fluidodinamica di un induttore di flusso a geometria variabile di seconda generazione.
OBIETTIVI DEL PROGETTO:
Riduzione del consumo di risorse non rinnovabili.
PROBLEMATICA AFFRONTATA:
Dare continuità al macro obiettivo di progettazione ecocompatibile dei ventilatori a motore imposto a livello comunitario tramite il REGOLAMENTO (UE) 327/2011 recante le modalità di applicazione della DIRETTIVA 2009/125/CE dal Parlamento Europeo.
FINALITÀ:
DURATA DEL PROGETTO: 3 mesi
STATO: ATTIVO
PIANO DI LAVORO SEGUITO:
RISULTATI FINALI:
OGGETTO:
Modellazione Fluidodinamica di un diffusore di flusso a geometria fissa di prima generazione.
OBIETTIVI DEL PROGETTO:
Riduzione del consumo di risorse non rinnovabili.
PROBLEMATICA AFFRONTATA:
Dare continuità al macro obiettivo di progettazione ecocompatibile dei ventilatori a motore imposto a livello comunitario tramite il REGOLAMENTO (UE) 327/2011 recante le modalità di applicazione della DIRETTIVA 2009/125/CE dal Parlamento Europeo.
FINALITÀ:
DURATA DEL PROGETTO: 3 mesi
STATO: COMPLETATO
PIANO DI LAVORO SEGUITO:
RISULTATI FINALI:
Progetto THEIA Mk.II
OGGETTO:
Modellazione fluidodinamica di un diffusore di flusso a geometria fissa di seconda generazione.
OBIETTIVI DEL PROGETTO:
Riduzione del consumo di risorse non rinnovabili.
PROBLEMATICA AFFRONTATA:
Dare continuità al macro obiettivo di progettazione ecocompatibile dei ventilatori a motore imposto a livello comunitario tramite il REGOLAMENTO (UE) 327/2011 recante le modalità di applicazione della DIRETTIVA 2009/125/CE dal Parlamento Europeo.
FINALITÀ:
DURATA DEL PROGETTO: 3 mesi
STATO: COMPLETATO
PIANO DI LAVORO SEGUITO:
RISULTATI FINALI:
Il percorso seguito ha portato alla realizzazione di un esemplare fattibile e funzionale didiffusore di flusso a geometria fissa di seconda generazione.
OGGETTO:
Modellazione Fluidodinamica di un diffusore di flusso a geometria variabile di seconda generazione.
OBIETTIVI DEL PROGETTO:
Riduzione del consumo di risorse non rinnovabili.
PROBLEMATICA AFFRONTATA:
Dare continuità al macro obiettivo di progettazione ecocompatibile dei ventilatori a motore imposto a livello comunitario tramite il REGOLAMENTO (UE) 327/2011 recante le modalità di applicazione della DIRETTIVA 2009/125/CE dal Parlamento Europeo.
FINALITÀ:
DURATA DEL PROGETTO: 3 mesi
STATO: COMPLETATO
PIANO DI LAVORO SEGUITO:
RISULTATI FINALI:
OGGETTO:
Modellazione solida di una voluta anulare a setti.
OBIETTIVI:
Riduzione del consumo di risorse non rinnovabili.
PROBLEMATICA AFFRONTATA:
Dare continuità al macro obiettivo di progettazione ecocompatibile dei ventilatori a motore imposto a livello comunitario tramite il REGOLAMENTO (UE) 327/2011 recante le modalità di applicazione della DIRETTIVA 2009/125/CE dal Parlamento Europeo.
FINALITÀ:
Il progetto PHOEBE Mk.I intende portare alla modellizzazione completa di una voluta in grado di ovviare al problema dell'incapacità delle classiche volute piane adottate dai ventilatori industriali, di recuperare la componente radiale dell'energia cinetica del fluido evolvente in uscita dalla rotante (o dal diffusore se presente).
Allo stato attuale infatti una quota sostanziosa (compresa fra il 7 ed il 12%) dell'energia resa disponibile dalla girante al fluido elaborato e irrimediabilmente perduta.
La presenza di sensibili non uniformità del flusso nel condotto della voluta, anche in punti di lavoro lontani dalle condizioni di stallo o di pompaggio della rotante, fa si che sia necessario l'uso di tecniche avanzate per la progettazione di questo componente.
Il vantaggio della soluzione rappresentata dall'uso di una voluta anulare è tuttavia fuori di dubbio giacché dalla minimizzazione del coefficiente di perdita deriva un forte incremento delle prestazioni generali del macchinario.
DURATA DEL PROGETTO: 4 mesi
STATO: COMPLETATO
PIANO DI LAVORO SEGUITO:
Il progetto è passato attraverso un'analisi preparatoria che ha portato alla realizzazione di un modello computerizzato pilota del componente utilizzabile sia per l'approfondimento della metodica progettuale che per l'acquisizione delle competenze specifiche relative ai processi produttivi in relazione ai materiali.
Il lavoro svolto ha altresì reso possibile l'immediata conversione del modello computerizzato in piattaforma utile per la progettazione di specifiche volute anulari per turboventole, ovverosia ottimizzate, sia per quel che concerne la presenza o meno di un diffusore di flusso in uscita che per che per quel che concerne la geometria della rotante ed il suo punto di lavoro.
RISULTATI FINALI:
Il percorso seguito ha portato alla definizione dei benefici di 1° livello del componente, ovverosia potenzialità applicative e vantaggio competitivo, e ne ha altresì evidenziato i punti di forza/debolezza, gli ambiti di sfruttamento, il costo specifico ed il ritorno industriale del componente.
Progetto PHOEBE Mk.II
OGGETTO:
Modellazione solida di una voluta anulare a setti.
OBIETTIVI:
Riduzione del consumo di risorse non rinnovabili.
PROBLEMATICA AFFRONTATA:
Dare continuità al macro obiettivo di progettazione ecocompatibile dei ventilatori a motore imposto a livello comunitario tramite il REGOLAMENTO (UE) 327/2011 recante le modalità di applicazione della DIRETTIVA 2009/125/CE dal Parlamento Europeo.
FINALITÀ:
La presenza di sensibili non uniformità del flusso nel condotto della voluta anulare di un turboventilatore, anche in punti di lavoro lontani dalle condizioni di stallo o di pompaggio della rotante, fa si che sia necessario l'uso di tecniche avanzate per la progettazione.
Il progetto PHOEBE Mk.II ha come proposito la parametrizzazione del modello Mk.I. del componente e l'uso massivo nonché sistematico della CFD per la sua l'ottimizzazione fluidodinamica.
La minimizzazione del coefficiente di perdita della voluta anulare è infatti fattore determinate l'incremento delle prestazioni generali del macchinario..
DURATA DEL PROGETTO: 12 mesi
STATO: ATTIVO
PIANO DI LAVORO SEGUITO:
RISULTATI FINALI:
OGGETTO:
Uso della realtà aumentata su documentazione commerciale.
OBIETTIVI:
Rendere fruibili informazioni di carattere commerciale in modo semplice, rapido ed innovativo.
PROBLEMATICA AFFRONTATA:
Dare nuovo slancio al settore marketing aziendale utilizzando metodologie e canali non convenzionali per dare risalto ai prodotti commecializzati
FINALITÀ:
La finalità principale del progetto TEMI Mk.I è di innovare il canale della comunicazione commerciale rendendo l'informazione più efficace, incisiva e rapida.
Con l'avvento dei dispositivi portatili di tipo SMART (phablet e tablet) è divenuto infatti possibile il retrofit della documentazione commerciale, ovvero il prolungamento della vita di questo prodotto in via di declino, tramite il suo arricchimento con contenuti interattivi (tecnica dell'overlay).
Grazie alla realtà aumentata, di fatto, ora elementi virtuali possono fondersi e contestualizzasi nel reale, dando origine così a documenti commerciali di seconda generazione.
Il vantaggio della soluzione è indubbio perché l'effetto "wow" che si ottiene attraverso l'uso della realtà aumentata sui prodotti, prolunga nel tempo l'azione di informazione commercale ed amplifica la percezione che ha l'utente del contenuto tecnologico del prodotto oltre che del livello di innovazione collegato all'azienda.
DURATA DEL PROGETTO: 18 mesi
STATO: CONCLUSO E IN ATTESA DI RILASCIO AL PUBBLICO.
PIANO DI LAVORO SEGUITO:
Il progetto è passato attraverso un'analisi preparatoria che ha coinvolto diverse aziende ed ha portato alla definizione di uno schema dettagliato delle funzionalità primarie e secondarie della applicazione per dispositivi SMART denominata PROMETHEUS.
Il lavoro svolto ha altresì reso possibile l'immediata conversione della applicazione sviluppata in piattaforma universale per la gestione del macchinario.
RISULTATI FINALI:
PROMETHEUS è stata adottata da A.M.T. R&D. quale prodotto di punta per quel che concerne l'informazione commerciale, l'informazione tecnica e l'assistenza alla manutenzione dei prodotti di ingegneria proprietaria.
OGGETTO:
Applicazione della realtà aumentata su macchinari.
OBIETTIVI:
Rendere fruibili informazioni di carattere tecnico ed altamente specifiche in modo semplice, rapido ed innovativo.
PROBLEMATICA AFFRONTATA:
Dare nuovo slancio alla gestione documentale del macchinario utilizzando sistemi innovativi per la gestione delle informazioni legate al suo ciclo vita.
FINALITÀ:
Considerazioni attente effettuate sulle funzionalità di marketing implementate nella applicazione PROMETHEUS hanno di fatto mostrato la sfruttabiltà della stessa per la messa a disposizione, in modo rapido ed immediato, di informazioni tecniche specifiche altrimenti difficilmente reperibili.
Il progetto TEMI Mk. II ha come proposito l'uso dell'applicazione PROMETHEUS quale piattaforma per la gestione di tutta la documentazione tecnica relativa al macchinario, destinata all'utilizzatore finale e/o agli operatori tecnici da questo designati.
DURATA DEL PROGETTO: 8 mesi
STATO: ATTIVO
PIANO DI LAVORO SEGUITO:
Il progetto è passato attraverso un'analisi preparatoria che ha portato alla definizione dei contenuti (testuali e multimediali) da mantenere strettamente residenti nella piattaforma e dei contenuti raggiungibili in remoto tramite connessione in mobiltà.
Ha quindi fatto seguito (e sta, di fatto, avendo ancora luogo) la realizzazione del materiale definito nella fase preliminare e la relativa pubblicazione.
RISULTATI FINALI:
In via di definizione.
Progetto TEMI Mk.III
OGGETTO:
Applicazione della realtà aumentata su macchinari.
OBIETTIVI:
Rendere fruibili in modo semplice, rapido ed innovativo, procedure ed istruzioni per le operazioni di manutenzione straordinaria di carattere minore.
PROBLEMATICA AFFRONTATA:
Dare nuovo slancio al servizio assistenza tecnica post vendita, utilizzando metodologie non convenzionali sia per l'applicazione delle corrette procedure ed istruzioni operative legate alla manutenzione di un macchinario, che per l'addestramento del personale addetto alla manutenzione.
FINALITÀ:
Finalità del progetto TEMI Mk.III, è l'estensione, tramite il ricorso a tecnologie indossabili di terza generazione, della possibilià di interazione dell'operatore con l'applicazione PROMETHEUS al fine di massimizzarne le potenzialità in maeria di assistenza degli operatori nelle operazioni di manutenzione e/o per la formazione, nonché l'addestramento, di nuovo personale.
Il progetto è stato proposto dalla divisione progetti avanzati di A.M.T., sulla base dei positivi riscontri osservati in altri settori industriali ed a seguito della valutazione positiva ottenuta dall'analisi degli aspetti pratici derivanti, sia dall'integrazione della realtà con informazioni testuali o multimediali, che dalla penetrazione della stessa con informazioni provenienti da sistemi residenti (centraline di diagnostica) o integrati/portatili (microtelecamere nell’ infrarosso vicino e termico).
Alla base vi è l'idea che gli operatori impegnati nella manutenzione di macchinari (ad oggi ancora elemento insostituibile dei sistemi di supervisione generale), possono trarre beneficio (anche in termini di sicurezza individuale) dall'ampliamento della "consapevolezza della situazione", ovvero dall'estensione della conoscenza di quanto sta avvenendo nel processo in atto.
DURATA DEL PROGETTO: 14 mesi
STATO: ATTIVO
PIANO DI LAVORO SEGUITO:
Il progetto è passato attraverso un'analisi preparatoria che ha portato alla definizione dei contenuti (testuali e multimediali) da mantenere strettamente residenti nella piattaforma e dei contenuti raggiungibili in remoto tramite connessione in mobiltà.
Ha quindi fatto seguito (e sta, di fatto, avendo ancora luogo) la realizzazione del materiale definito nella fase preliminare e la relativa pubblicazione.
RISULTATI FINALI:
In via di definizione.
OGGETTO:
Studio di un abbattitore di polveri ad umido.
OBIETTIVI:
Soppressione delle polveri aerodisperse.
PROBLEMATICA AFFRONTATA:
Dare continuità alle politiche ambientali attraverso il recepimento degli obiettivi imposti sui limiti in materia di dispersione aerea di polveri fini atmosferiche (particolato) prodotte dalla combustione incompleta di materiale organico, tra cui anche gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (I.P.A.) ed i rifiuti urbani.
FINALITÀ:
Il programma ATLAS è la chiave tecnologica che ha aperto la strada al “water spray” ed all’abbattimento ad umido, come forma significativa per il controllo dell’inquinamento ambientale. Ponte fra discipline scientifiche e ingegneristiche, tramite tecniche di modellazione computerizzata e di computazione numerica è, nella sua forma attuale, massima espressione di un sistema che intende coniugare il proprio essere avanguardia tecnologica con il rispetto del principio di semplicità nella scelta delle soluzioni in grado garantire lo scopo per il quale il sistema è stato ideato.
La necessità di limitare la presenza di contaminanti atmosferici comporta necessariamente l’adozione di sistemi di abbattimento, le tecnologie disponibili (camere a deposizione, filtri tessili, i cicloni o precipitatori elettrostatici, torri a nebulizzazione, torri a piatti forati, torri con corpi di riempimento, i sistemi Venturi e abbattitori ad umido), sono da tempo consolidate e si dividono sostanzialmente sulla base del principio fisico su cui si fonda la rimozione delle particelle aerodisperse e la presenza o meno di un promotore dell’aggregazione delle polveri.
Il sistema “ATLAS” è un soppressore ad umido il cui principio di funzionamento è basato sull’atomizzazione di acqua pura o di acqua additivata con agenti schiumanti, agglomeranti o filmanti.
La nube acquosa diffusa dal sistema ATLAS (diametro delle gocce e consistenza della nube sono scelte in base alla granulometria del particolato) sfrutta le particelle in sospensione aerea come nuclei di condensazione (RAINOUT EFFECT) attorno ai quali agglomerarsi per raggiungere la massa critica e precipitare a terra. L’effetto di soppressione del particolato però non è limitato al solo effetto di nucleazione eterogenea giacché coinvolge anche gli effetti di WASHOUT e SWEEPOUT. (Il WASHOUT EFFECT è l’effetto di cattura del particolato quale conseguenza della tensione superficiale fra goccia e granulo; lo SWEEPOUT EFFECT è l’effetto di rimozione del particolato a seguito dell’impatto fra goccia e granulo).
L’uso dottrine avanzate (nucleazione eterogenea, teoria dei getti bifasici con efflusso in ambiente isobaro e teoria delle Turbomacchine) è la chiave del successo del sistema giacché a loro si ispirano le soluzioni adottate per l’incremento delle prestazioni del macchinario.
DURATA DEL PROGETTO: 8 mesi
STATO: COMPLETATO
PIANO DI LAVORO SEGUITO:
Il progetto è passato attraverso un'analisi preparatoria, svolta tramite un modello di ORDINE"0"(modello a parametri concentrati), che ha portato alla realizzazione di un prototipo pilota utilizzabile sia quale piattaforma per l'approfondimento della metodica progettuale che quale strumento per l'acquisizione delle competenze specifiche relative ai processi produttivi in relazione ai materiali.
Dallo studio contestualizzato del prototipo sono emersi i benefici di 1° livello (potenzialità applicative e vantaggio competitivo associato), i punti di forza e debolezza, gli ambiti di sfruttamento, il costo specifico ed il ritorno industriale del componente in studio.
La terza fase ha visto l'asservimento dell'esperienza maturata con il prototipo pilota e delle informazioni ottenute con lo studio contestualizzato, alla fluidodinamica computazionale (CFD) per la modellizzazione finale dell'elemento.
RISULTATI FINALI:
Il percorso seguito ha portato alla realizzazione di un esemplare funzionale di soppressore di polveri ed alla definizione di una famiglia macchinari (di taglia e gittata progressivamente crescente – diametro girante 1500 [mm]; gittata 110 [m]) che, oltre ad essere massima espressione dello stato dell'arte è, nel mercato dei produttori di abbattitori ad umido, un indubbio elemento dall'elevato contenuto innovativo.
Progetto ATLAS Mk.II
OGGETTO:
Studio di un abbattitore di polveri ad umido.
OBIETTIVI:
Ottimizzazione del flusso in uscita dall'abbattitore di polveri ATLAS Mk.I tramite uso di diffusori di uscita a geometria fissa di seconda generazione.
PROBLEMATICA AFFRONTATA:
Dare continuità alle politiche ambientali attraverso il recepimento degli obiettivi imposti sui limiti in materia di dispersione aerea di polveri fini atmosferiche (particolato) prodotte dalla combustione incompleta di materiale organico, tra cui anche gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (I.P.A.) ed i rifiuti urbani.
FINALITÀ:
DURATA DEL PROGETTO: 7 mesi
STATO: ATTIVO
PIANO DI LAVORO SEGUITO:
RISULTATI FINALI:
Progetto ATLAS Mk.III
OGGETTO:
Studio di un abbattitore di polveri ad umido.
OBIETTIVI:
Ottimizzazione del flusso in uscita dall'abbattitore di polveri ATLAS Mk.I tramite uso di diffusori di uscita a geometria variabile di ultima generazione.
PROBLEMATICA AFFRONTATA:
Dare continuità alle politiche ambientali attraverso il recepimento degli obiettivi imposti sui limiti in materia di dispersione aerea di polveri fini atmosferiche (particolato) prodotte dalla combustione incompleta di materiale organico, tra cui anche gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (I.P.A.) ed i rifiuti urbani.
FINALITÀ:
DURATA DEL PROGETTO: 7 mesi
STATO: ATTIVO
PIANO DI LAVORO SEGUITO:
RISULTATI FINALI:
Progetto THETYS Mk.I
OGGETTO:
Studio di un evaporatore cinetico per la separazione di minerali dispersi/disciolti in fase acquosa.
OBIETTIVI :
Separazione di minerali disciolti in fase acquosa.
FINALITÀ:
Innovare il settore minerario dotandolo di un sistema per la separazione di minerali di sciolti in fase acquosa non facente ricorso i classici sistemi di evaporazione o precipitazione chimica.
OBIETTIVI TECNOLOGICI:
Il programma THETYS, “spin off” tecnologico del progetto ATLAS, è la chiave tecnologica che ha aperto la strada ai sistemi cinetici di evaporazione come forma innovativa per l’estrazione mineraria e non.
Le forze di coesione che mantengono le molecole di un fluido unite fra loro (gocce) sono per lo più di debole intensità fatto salvo il caso in cui le molecole del fluido preso in considerazione presentano un atomo di Idrogeno legato covalentemente ad un atomo di piccole dimensioni e fortemente elettronegativo (Fluoro, Azoto e Ossigeno). In queste circostanze, infatti, la protonazione dell’idrogeno è tale da ingenerare legami elettrostatici (denominati ponti ad idrogeno) con gli atomi delle molecole adiacenti che dispongono di elettroni di valenza liberi. La presenza di questo tipo di legame (e del conseguente impacchettamento molecolare) è la principale causa dell’elevato punto di ebollizione dell’acqua (ma anche dell’acido fluoridrico e dell’ammoniaca) ed è altresì il motivo per il quale è praticamente antieconomico ricorrere a processi evaporativi diversi dal naturale (mentre il ricorso a metodologie chimiche può essere problematico dal punto di vista ambientale).
La teoria cinetico-molecolare ci dice che le molecole che compongono un fluido sono animate da un perenne moto caotico contraddistinto dal fatto che, in assenza di gradienti termici, ciascuna molecola (contenuta all’interno del volume preso in considerazione) possiede, in media, velocità di agitazione costante. Nello specifico però alcune molecole presentano più energia di altre ed altre meno; se alle prime si somministrata energia è possibile superare la soglia energetica di coesione (lavoro di estrazione) ed indurre il passaggio di stato semi-immediato del fluido. La somministrazione della quota parte di energia non deve avvenire necessariamente per scambio termico, ma può avvenire anche attraverso altre metodologie.
Il sistema TETHYS sfrutta lo scambio di energia cinetica che si instaura negli urti stocastici che avvengono fra le molecole di acqua nebulizzata (caduta parabolica) e le molecole dei gas atmosferici (sia in condizioni di “aria calma” che di “aria mossa”) per la somministrazione della quota parte di energia necessaria al passaggio di stato delle molecole di fluido.
L’uso dottrine avanzate è la chiave del successo del sistema giacché è proprio a queste che si ispirano le soluzioni adottate per rendere efficiente il macchinario.
DURATA DEL PROGETTO: 8 mesi
STATO: COMPLETATO
PIANO DI LAVORO SEGUITO:
Il progetto è passato attraverso un'analisi preparatoria, svolta tramite un modello di ORDINE"0" (modello a parametri concentrati), che ha portato alla realizzazione di un prototipo utilizzabile sia quale piattaforma per l'approfondimento della metodica progettuale che quale strumento per l'acquisizione delle competenze specifiche relative ai processi produttivi in relazione ai materiali.
Dallo studio contestualizzato del prototipo sono emersi i benefici di 1° livello (potenzialità applicative e vantaggio competitivo associato), i punti di forza e debolezza, gli ambiti di sfruttamento, il costo specifico ed il ritorno industriale del componente in studio.
La terza fase ha visto l'asservimento dell'esperienza maturata con il prototipo e delle informazioni ottenute con lo studio contestualizzato, alla fluidodinamica computazionale (CFD) per la modellizzazione finale sistema.
RISULTATI FINALI:
Il percorso seguito ha portato alla realizzazione di un esemplare fattibile e funzionale di evaporatore che, oltre ad essere massima espressione dello stato dell'arte è, nel mercato, indubbio elemento dall'elevato contenuto innovativo e tecnologico.
Progetto THETYS Mk.II
OGGETTO:
Studio di un evaporatore cinetico per la separazione di minerali dispersi/disciolti in fase acquosa.
OBIETTIVI :
Ottimizzazione del flusso in uscita dall'evaporatore cinetico THETYS Mk.I tramite uso di diffusori di uscita a geometria fissa di seconda generazione.
FINALITÀ:
OBIETTIVI TECNOLOGICI:
DURATA DEL PROGETTO: 8 mesi
STATO: ATTIVO
PIANO DI LAVORO SEGUITO:
RISULTATI FINALI: